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Innovascuola Primaria, le LIM per cooperare in rete

Pubblicato il: 12/02/2010 16:36:14 -


Per fare Didattica 2.0 bisogna modificare radicalmente il setting della classe. Utilizzare il PC e la LIM per fare una lezione frontale vuol dire ritornare alla Didattica 1.0. La tecnologia facilita il lavoro di gruppo. Nel caso della scrittura collaborativa gli alunni attorno alla LIM collaborano e negoziano la pianificazione, la stesura, la revisione e la coesione del testo.
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Sono un insegnante di Scuola primaria e ho iniziato a occuparmi di informatica a scuola all’inizio degli anni Ottanta. Ho però sempre avuto un atteggiamento un po’ sospettoso nei confronti dell’uso della tecnologia nella Scuola Primaria. Avevo letto il libro di Weizenbaum “Dritti verso l’iceberg: il computer ci salverà?” (1985): “la parte che emerge dall’acqua è luccicante e invitante mentre la grande massa è nascosta sott’acqua e nasconde insidie pericolose. Così pure il computer: egli lascia intendere di essere uno strumento utile a scuola, ma invece nasconde pericoli molto grandi. La tecnologia in sé non modifica la scuola né peggiorandola e tanto meno migliorandola”. Il paragone con la storia delle invenzioni tecnologiche è appropriato se si pensa che quando appare una nuova tecnologia gli esperti ne fraintendono il possibile utilizzo per molto tempo. La prima cosa che viene in mente è di utilizzarle secondo le modalità che già si conoscono e si praticano.

Con il PC a scuola si è fatto lo stesso. Il software utilizzato con i primi PC trasferiva sullo schermo del computer l’esercizio o la scheda su carta usata normalmente a scuola. Solo dopo, con il miglioramento della grafica, l’introduzione del sonoro e soprattutto con la nascita di Internet si è iniziato a usare i PC in modo diverso.

Con le LIM si corre lo stesso rischio. Non è ancora diffuso un modo alternativo di utilizzo delle LIM che non sia quello della lezione tradizionale. In una ricerca fatta all’Università Cattolica di Milano, la dott.ssa Gloria Sinini ha intervistato un buon numero di studenti sull’utilizzo della tecnologia e in particolare delle LIM. Gli studenti dicono che non ha senso utilizzare le LIM per fare le stesse cose che si fanno con i libri. La cosa importante quando si lavora a scuola è di avere sempre come riferimento una idea di bambino. L’idea è che il bambino arrivi a scuola competente, con moltissime informazioni fornitegli dalla società. La scuola deve avere il compito di organizzare queste informazioni, allenare il bambino ad acquisirne di superiori e trasformarle in competenze. Il ruolo dell’insegnante cambia completamente. Non più colui che riempie il bambino-vaso vuoto con le proprie conoscenze, ma colui che coordina il lavoro della Comunità classe.

Il Bambino è Autore del proprio apprendimento. Il nostro progetto, monitorato dal prof. Paolo Ferri e dalla dott.ssa Valentina Garzia dell’Universita di Milano-Bicocca, ha come finalità l’utilizzo delle LIM mediante una attività di scrittura collaborativa in Internet. È stata anche fatta una formazione a tappeto sulla scrittura collaborativa, tenuta dalla prof.ssa Lilia Teruggi dell’Università di Milano Bicocca. Compito del nostro progetto sarà quello di trovare un modello di utilizzo delle LIM che consenta l’uso di questa tecnologia nella scrittura collaborativa.

Fino dall’invenzione della stampa la scrittura seguiva una unica modalità. L’autore scriveva affinché un pubblico numeroso leggesse individualmente il testo. In questi anni si sta diffondendo l’utilizzo di wiki che consente di passare a una scrittura collettiva. Il caso di Wikipedia ne è l’esempio più clamoroso.

Le LIM, nella scrittura collaborativa, vengono utilizzate come un grande foglio da condividere tra le varie classi, sul quale i bambini costruiranno storie e disegni negoziandone le caratteristiche fino a realizzare il prodotto comune.

L’ aspetto che appare evidente nell’utilizzo della LIM per scrivere è che il bambino utilizza gli stessi aspetti motori di quando scrive sul quaderno. Infatti può utilizzare il grosso pennarello e scrivere direttamente a mano liberando la mente dall’attenzione che dovrebbe metterci se utilizzasse il computer. Non solo, in questo modo la scrittura appartiene maggiormente al bambino.

La scrittura collaborativa in Internet non esaurisce certo le possibilità offerte dalle LIM, ma ne rappresenta una delle caratteristiche che ne giustificano l’utilizzo nella scuola. L’ Isp. Tarantini, che ha cominciato a occuparsi delle LIM in Lombardia molti anni fa, diceva che le LIM sono un “luogo pronto per una comunicazione allargata, condivisa, cooperativa e laboratoriale”.

Per approfondire:
www.bambinoautore.it

Stefano Merlo

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